Dalle Terre del Monviso a Montecitorio: l’albero di Natale della Camera dei Deputati arriva da un bosco della Valle Po

Dalle Terre del Monviso a Montecitorio: l’albero di Natale della Camera dei Deputati arriva da un bosco della Valle Po
Un abete proveniente dai boschi certificati della Valle Po diventa il simbolo del Natale alla Camera dei Deputati: un gesto che porta nelle istituzioni il valore della gestione forestale sostenibile e dell’impegno delle comunità montane nella cura del territorio.
Dalle Terre del Monviso a Montecitorio: l’albero di Natale della Camera dei Deputati arriva da un bosco della Valle Po
Torna il nostro appuntamento con il cuore verde dell’Italia: un viaggio tra radici antiche, sorprendenti strategie di sopravvivenza e il delicato equilibrio delicato tra natura e presenza umana. Con l’avvicinarsi del Natale, non potevamo non parlare dell’albero che più di ogni altro rappresenta questa stagione: l’abete. Oggi raccontiamo la sua storia, tra simboli, foreste e sfide contemporanee.
Paesana (CN), 2 dicembre 2025 – È un cimale di abete, proveniente da un bosco certificato PEFC situato a Pian Munè di Paesana, in Valle Po, a portare il profumo delle foreste italiane nella sede della Camera dei Deputati per le festività natalizie.
L’iniziativa è stata promossa da PEFC Italia, l’ente che da oltre vent’anni promuove la gestione forestale sostenibile nel nostro Paese, attraverso la certificazione delle foreste e delle filiere del legno. Come negli anni passati, nel periodo natalizio PEFC ha infatti coinvolto proprietari e gestori di boschi certificati per portare nel cuore delle istituzioni italiane un messaggio legato alla cura del territorio.
Ad essere coinvolta, quest’anno, è stata Walden srl, giovane PMI saluzzese che si occupa di forestazione e sviluppo sostenibile: il cimale selezionato proviene infatti da uno dei boschi che l’azienda ha in gestione, curando l’attuazione dei piani forestali di diversi Comuni della zona. Normalmente questa porzione dell’albero verrebbe destinata alla cippatura, ma in questo caso è stata trasformata nel più riconosciuto simbolo delle festività invernali.
Walden non è nuova a iniziative fuori dagli schemi: già lo scorso anno aveva attirato l’attenzione con un’opera di GPS drawing che ha portato alla realizzazione di un albero di Natale lungo oltre 60 km sui sentieri tra le Valli del Monviso ed il saluzzese. Un’azione simbolica, che come questa punta ad animare il dibattito pubblico attorno alla salute delle foreste italiane e alla necessità di rimetterle al centro della vita e dello sviluppo dei territori.
“In un Paese dove il 40% del territorio è coperto da foreste, regalare un albero di Natale proveniente dai nostri boschi è un invito alle Istituzioni a dedicare sempre più attenzione alla custodia e valorizzazione di questo patrimonio, la cui vitalità è minacciata dall’abbandono e dalla crisi climatica. Al tempo stesso, è un gesto che promuove la gestione forestale sostenibile e invita la collettività a prendersi cura della natura”, dichiara Giacomo Bergese, co-fondatore di Walden.

Il taglio e la preparazione dell’albero hanno richiesto particolare competenza: l’intervento è stato eseguito da operatori forestali locali, con il supporto di un arboricoltore che ha curato l’imballaggio e la protezione della pianta durante il trasporto. Hanno contribuito al successo dell’operazione le realtà del territorio Legnami Valle Po Paesana, Badariotti, Colomba e Miretti, a cui va un ringraziamento per la disponibilità e la cura con cui è stato affrontato il lavoro.
L’iniziativa si inserisce in un percorso condiviso nelle Terre del Monviso, dove si lavora per dare nuovo valore ai paesaggi forestali. Tra queste, il Polo del Legno, promosso dalla Città di Saluzzo con la Fondazione Amleto Bertoni, coinvolge amministrazioni, imprese e realtà formative per rilanciare le filiere locali attraverso la pianificazione e certificazione forestale, ed il lancio di azioni innovative come lo sviluppo di una Green Community.
L’albero sarà visibile a Montecitorio per tutta la durata delle festività. Non solo decorazione natalizia, ma segnale di un futuro in cui il verde italiano torni a essere una risorsa centrale, vissuta e custodita dalle comunità che lo abitano.

