L’associazionismo fondiario: un modello che guarda al futuro

L’associazionismo fondiario: un modello che guarda al futuro

Oggi, per affrontare le sfide ambientali, non basta agire da soli: è necessario unire le forze. L’associazionismo fondiario promuove una gestione condivisa e sostenibile dei territori, specialmente nelle aree marginali, creando valore per l’ambiente e per le comunità locali. In questo articolo scoprirai cos’è l’associazionismo fondiario, come funziona e perché è fondamentale per il futuro dei nostri territori. Inoltre, ti parleremo del progetto LIFE Climate Positive, che supporta modelli di gestione ambientale inclusivi e innovativi.

robin wood - associazionismo fondiario

L’associazionismo fondiario: un modello che guarda al futuro

Oggi, per affrontare le sfide ambientali, non basta agire da soli: è necessario unire le forze. L’associazionismo fondiario promuove una gestione condivisa e sostenibile dei territori, specialmente nelle aree marginali, creando valore per l’ambiente e per le comunità locali. In questo articolo scoprirai cos’è l’associazionismo fondiario, come funziona e perché è fondamentale per il futuro dei nostri territori. Inoltre, ti parleremo del progetto LIFE Climate Positive, che supporta modelli di gestione ambientale inclusivi e innovativi.

robin wood - associazionismo fondiario

Che cos’è l’associazionismo fondiario?

L’associazionismo fondiario, oggi, rappresenta certamente una risposta concreta e innovativa a una delle sfide più complesse del nostro tempo: l’abbandono dei territori rurali e montani, con tutto ciò che comporta in termini di degrado ambientale, perdita di biodiversità e impoverimento del tessuto sociale ed economico locale. 

Frammentazione fondiaria: origini, conseguenze e prospettive future

Troppo spesso capita che i terreni agricoli o forestali si trovino in uno stato di frammentazione estrema. Piccole particelle di proprietà, magari ereditate, dimenticate, troppo difficili da gestire o poco remunerative, finiscono per essere abbandonate.

In Italia, con il progressivo abbandono della vita in montagna e nelle zone più marginali rispetto ai centri urbani, in particolare a partire dal secondo dopoguerra, molte proprietà forestali si sono frammentate sempre di più con il passare del tempo. Il boom economico degli anni ’50 e ’60 ha accelerato l’esodo verso le città, dove si trovavano lavoro, servizi e la prospettiva di una vita più comoda e moderna. Le generazioni più giovani, spesso figlie di agricoltori o pastori, hanno scelto – o si sono viste costrette – a lasciare i terreni di famiglia, percepiti come difficili da gestire e mantenere, o poco redditizi.

Nel tempo, queste proprietà si sono ulteriormente frammentate: eredità suddivise tra più figli, mancanza di testamenti chiari, disinteresse o impossibilità di raggiungere accordi tra parenti. Si è così creata una miriade di micro-particelle di terreno: appezzamenti di pochi metri quadri, a volte addirittura inaccessibili, dimenticati tra i boschi o lungo vecchie mulattiere ormai invase dalla vegetazione.

Questa frammentazione non è solo un problema gestionale o burocratico, ma racconta un cambiamento profondo: la perdita di un rapporto diretto con la natura, la trasformazione del paesaggio agrario, la dissoluzione di una cultura rurale che teneva insieme comunità, ambiente ed economie. Oggi, queste porzioni di terreni rappresentano un’eredità silenziosa, ma anche una grande opportunità: ripensare il rapporto dell’essere umano con la montagna e con le sue funzioni agro silvo pastorali, sociali ed economiche.

Come funziona l’associazionismo fondiario?

L’associazionismo fondiario nasce proprio per dare nuova vita a questi appezzamenti dispersi. È un modello di gestione partecipata che permette ai proprietari di mettere in rete i propri terreni, affidandoli a una forma associativa che ne cura l’utilizzo in modo sostenibile e condiviso. I terreni restano di proprietà dei singoli, ma vengono gestiti come un’unica grande unità, capace di attrarre investimenti, avviare progetti agricoli o forestali, e generare benefici economici, ambientali e sociali.

È un modo per ricucire il tessuto spezzato del territorio, contrastare l’abbandono, prevenire incendi e dissesti, ma anche per creare nuove opportunità di lavoro, di presidio attivo e di valorizzazione delle risorse locali. E tutto questo, senza perdere il legame con la terra e con la propria storia familiare. Un modello che guarda al futuro, ma parte da ciò che già c’è, trasformando un limite in un’occasione di rinascita.

Dov’è più diffuso l’associazionismo fondiario?

L’associazionismo fondiario è un modello che affonda le sue radici in Francia, ma che sta guadagnando sempre più terreno anche in Italia. Questo approccio si sta rivelando particolarmente efficace nelle zone montane, collinari e rurali, dove il rischio di spopolamento e abbandono del territorio è molto elevato.

In particolare, nelle regioni delle Alpi e degli Appennini, l’associazionismo fondiario sta facendo la differenza. Grazie alla cooperazione tra più proprietari terrieri, è possibile recuperare boschi, avviare filiere locali del legno, rilanciare l’agricoltura e l’agriturismo, restituendo vita a territori che sembravano destinati a scomparire. Un modello che non solo valorizza l’ambiente, ma che restituisce anche dignità e opportunità economiche a spazi che avevano perso la loro centralità.

Esistono esempi virtuosi concreti in Italia: il progetto “Life Climate Positive”

Per contrastare l’abbandono e il degrado delle foreste italiane, il progetto LIFE ClimatePositive punta a migliorare la gestione forestale, promuovendo l’associazionismo forestale (o fondiario) e lavorando per una maggiore armonizzazione delle forme associative a livello nazionale. L’obiettivo principale è sviluppare una metodologia comune per la creazione di associazioni forestali efficienti e innovative, le cosiddette “associazioni SMART”, e fornire strumenti pratici che permettano ai piccoli proprietari di accedere facilmente a finanziamenti pubblici e privati.

Un altro aspetto cruciale del progetto riguarda la creazione di un sistema nazionale per la misurazione e il monitoraggio dello stoccaggio del carbonio nelle foreste. In questo contesto, LIFE ClimatePositive supporta anche l’introduzione del Codice Forestale Nazionale del Carbonio, favorendo l’accesso a fondi privati per le attività di gestione che contribuiscono ad aumentare la capacità di assorbire carbonio. Il progetto si allinea inoltre alle iniziative di carbon farming promosse dalla Commissione Europea e alla certificazione FSC, per un approccio integrato e sostenibile alla gestione delle risorse forestali.

Walden Srl, società di consulenza specializzata nella gestione territoriale, grazie al progetto LIFE ClimatePositive, garantisce il supporto tecnico a quattro associazioni fondiarie nell’area cuneese. Se hai terreni nel territorio delle Valli Maira, Po o nel Monregalese, contattaci: sarà nostra cura metterti in contatto con i referenti delle associazioni per valorizzare al meglio le tue superfici!

Prendiamoci cura del futuro insieme

Come abbiamo visto, l’associazionismo fondiario è in grado di risvegliare un senso di appartenenza e di responsabilità condivisa. È un modo per guardare al futuro, mettendo insieme innovazione e tradizione, ecologia e sviluppo, tecnologia e radici. Attraverso una gestione collettiva, partecipata e lungimirante, il territorio diventa risorsa viva, non solo per chi lo abita oggi, ma anche per le generazioni che verranno.

L’associazionismo fondiario è, in fondo, un invito: a non lasciare andare ciò che abbiamo ereditato, ma a prendercene cura insieme, trasformando il paesaggio in un bene comune da custodire e valorizzare.

Il progetto Robin Wood si inserisce perfettamente in questa visione, offrendo soluzioni concrete per la gestione sostenibile delle risorse naturali e la riforestazione. Attraverso la collaborazione con comunità locali e aziende, Robin Wood promuove azioni di recupero ambientale, contribuendo a contrastare il cambiamento climatico e valorizzando il territorio in modo responsabile e duraturo.

Raggiungi i tuoi obiettivi di sostenibilità con Robin Wood

Robin Wood si ispira alle migliori pratiche internazionali e ai principi delle principali iniziative globali per promuovere una gestione forestale sostenibile. Il suo approccio è focalizzato sulla custodia degli stock di carbonio e sulla tutela della biodiversità forestale, elementi essenziali per combattere il cambiamento climatico e preservare l’ambiente. Sebbene le azioni di Robin Wood ad oggi non costituiscano crediti di carbonio certificati, i loro impatti positivi sono misurabili e contribuiscono in modo tangibile a supportare le strategie aziendali orientate alla sostenibilità. Attraverso pratiche di gestione forestale responsabile, Robin Wood aiuta le aziende a ridurre l’impronta ecologica, a proteggere la biodiversità e a promuovere un’economia sostenibile a lungo termine.

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