Pagamenti per i servizi ecosistemici (PES): un modello innovativo per la conservazione e lo sviluppo sostenibile
Pagamenti per i servizi ecosistemici (PES): un modello innovativo per la conservazione e lo sviluppo sostenibile
Un sistema innovativo che trasforma i benefici degli ecosistemi in valore economico, incentivando la loro tutela attraverso strumenti di mercato. Scopri come i Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) stanno ridefinendo il rapporto tra ambiente ed economia e quali benefici portano alla conservazione delle risorse naturali, al miglioramento del benessere umano e allo sviluppo sostenibile.
Pagamenti per i servizi ecosistemici (PES): un modello innovativo per la conservazione e lo sviluppo sostenibile
Un sistema innovativo che trasforma i benefici degli ecosistemi in valore economico, incentivando la loro tutela attraverso strumenti di mercato. Scopri come i Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) stanno ridefinendo il rapporto tra ambiente ed economia e quali benefici portano alla conservazione delle risorse naturali, al miglioramento del benessere umano e allo sviluppo sostenibile.
Che cosa sono i Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES)?
I Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) costituiscono un modello innovativo che assegna un valore economico ai servizi forniti dagli ecosistemi, come la purificazione dell’acqua, la regolazione del clima e la tutela della biodiversità. Questo approccio integra i benefici ambientali nei meccanismi di mercato, incentivando chi ne trae vantaggio a contribuire economicamente per garantirne la sostenibilità. I PES si fondano sul riconoscimento collettivo dell’importanza degli ecosistemi per il benessere umano e la prosperità economica, offrendo soluzioni che uniscono tutela ambientale e sviluppo.
Perché i PES sono così importanti?
Oggi, i PES assumono un ruolo sempre più rilevante nelle strategie di conservazione delle risorse naturali e nel miglioramento della qualità della vita. La valorizzazione della biodiversità, ad esempio, genera benefici condivisi che possono essere tradotti in un sistema di scambio economico. In questi schemi, chi utilizza un servizio ambientale (acquirente) sostiene finanziariamente il fornitore del servizio, garantendone il mantenimento o il miglioramento. Inoltre, accanto ai meccanismi pubblici, si sviluppano anche collaborazioni tra privati, ampliando l’efficacia di questo strumento.
Affrontare le sfide dei PES: verso un’implementazione equa e sostenibile
Un’analisi più approfondita dei Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) dovrebbe considerare i potenziali ostacoli legati alla loro implementazione. Tra questi, le difficoltà burocratiche e normative possono ritardare l’attuazione, mentre la mancanza di consapevolezza da parte delle comunità locali può limitarne l’efficacia. Inoltre, esiste il rischio che i benefici economici derivanti dai PES non vengano distribuiti equamente, aggravando disuguaglianze sociali, soprattutto nelle aree in cui le risorse naturali sono vitali per le popolazioni più vulnerabili. Affrontare queste criticità attraverso strumenti partecipativi e trasparenti è essenziale per garantire l’efficacia e la giustizia di tali iniziative.
Quali sono gli ambiti di intervento?
I Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) trovano applicazione in diversi ambiti fondamentali per la sostenibilità ambientale e il benessere umano. Tra questi, la valorizzazione della biodiversità, tutela delle risorse idriche e l’assorbimento del carbonio, ciascuno con un ruolo cruciale nella regolazione degli equilibri naturali e nella fornitura di benefici essenziali per la vita e l’economia.
Il valore inestimabile delle foreste: più di quanto immaginiamo
Le foreste, dunque, non solo arricchiscono il nostro pianeta di biodiversità, ma forniscono anche servizi essenziali che possono essere tradotti in valori economici concreti. Secondo il Ministero dell’Ambiente (2018), il servizio di purificazione delle acque offerto dagli alberi, che filtrano e rendono disponibile l’acqua nelle falde, è quantificabile in 1,1 miliardi di euro. Oltre a questo, le foreste italiane contribuiscono significativamente alla qualità degli habitat, un valore stimato in 4,9 miliardi di euro. Anche l’impatto economico diretto è notevole: la filiera legno-arredo, ad esempio, coinvolge 71.500 imprese e garantisce occupazione a oltre 307.000 addetti.
Questi dati dimostrano come le foreste siano fondamentali non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia, sottolineando l’importanza di sistemi come i Pagamenti per i Servizi Ecosistemici (PES) per valorizzare e tutelare questi inestimabili benefici.
Facciamo qualche esempio concreto di intervento?
Ecco tre esempi concreti di interventi che uniscono conservazione e valorizzazione ambientale. Progetti che, attraverso azioni mirate, dimostrano come sia possibile rigenerare ecosistemi degradati, proteggere la biodiversità e coinvolgere le comunità locali per un futuro più sostenibile.
Boschi del Mulino Vecchio
Lungo le rive della Dora Baltea, stiamo trasformando un ecosistema unico in un esempio di resilienza ecologica. Attraverso il ripristino degli habitat, la lotta alle specie invasive, e la piantumazione di alberi autoctoni, il nostro progetto protegge il territorio dall’erosione, tutela la biodiversità e valorizza le risorse naturali. 750 nuove piante, 207.400 m² di habitat recuperati e 6.300 m² di sponde fluviali salvaguardate sono solo l’inizio.
Il bosco della Formica (Paesana)
Il Bosco della Formica a Paesana (CN) è molto più di un semplice bosco: è un luogo che custodisce secoli di storia e ora un progetto di rigenerazione lo sta trasformando in un esempio di gestione sostenibile. Con azioni mirate, stiamo ridando vita a questo ecosistema, favorendo la biodiversità e coinvolgendo le comunità locali in un percorso di sensibilizzazione ambientale. Ogni intervento è pensato per arricchire il paesaggio e preservare la sua bellezza naturale e culturale.
Serre di Ostana
Nel cuore delle Alpi sud-occidentali, il borgo di Ostana è rinato grazie al recupero delle antiche pratiche pastorali e alla gestione forestale sostenibile. Un secolo fa, questi territori erano coltivati e pascolati, ma l’abbandono ha trasformato il paesaggio. Oggi, con l’intervento di Robin Wood, qualcosa di straordinario sta accadendo. Attraverso il recupero delle buone pratiche tradizionali, stiamo rigenerando le aree boschive e pascoli, creando un ecosistema più resistente e sostenibile.